Il Premio Giovanni Graglia è stato conferito alla Fondazione Gigi Ghirotti


— Il Regista Giulio Graglia.

Si è svolto a Torino, presso il Circolo della Stampa Sporting, il Premio Giovanni Graglia giunto alla XV edizione. Il premio, inserito nell’ambito del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900, quest’anno è stato conferito a due Istituzioni di grande rilevanza culturale e sociale nel centenario della nascita di Gigi Ghirotti, alla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti presieduta da Vincenzo Morgante e all’Associazione Gigi Ghirotti di Torino, presieduta da Giorgio Palestro. Un evento culturale di grande importanza

Il regista Giulio Graglia e la scrittrice Sabrina Gonzatto Il regista Giulio Graglia e la Scrittrice Sabrina Granzotto.

presieduto da Sabrina Gonzatto che ha fatto gli onori di casa e Giulio Graglia, il regista figlio del compianto del Dr. Giovanni Graglia, figura piemontese di grande prestigio nel campo culturale e per la sua posizione di direttore delle risorse umane area nord ovest della Sip, oggi TIM. Persona simbolo nella passione per il mondo teatrale e cinematografico, Giovanni Graglia mancato nel 1996, viene ricordato tutti gli anni per quel suo essere sensibile nell’aiuto di tanti giovani d’allora che ambivano a un futuro migliore. Per questo motivo e per la statura umana di Giovanni Graglia, anno dopo anno l’assegnazione del premio in suo ricordo riveste un carattere di assoluta importanza. E non è un caso che quest’anno sia stato assegnato alle due Fondazioni Gigi Ghirotti, il giornalista vicentino che volle vivere fino in fondo la sua malattia :”Ho un cancro, parliamo insieme” disse ai telespettatori una sera del 27 maggio 1972 nell’ambito della trasmissione televisiva in onda sul secondo programma TV Orizzonti – l’uomo, la scienza, la tecnica, una rubrica a cura di Giulio Macchi. Erano gli anni del tabù, il periodo storico in cui parlare di cancro era impossibile per privacy culturale che rappresentava quasi il nascondere una gravità di salute che spesso (quasi sempre) conduceva alla morte; per questo si definiva “un brutto male”. Oggi tante cose sono cambiate, anche se la pandemia da coronavirus a livello mondiale ha messo alle corde l’umanità, facendo riemergere fragilità ospedaliere e sanitarie che per motivi diversi erano già state denunciate e messe in evidenza proprio dal giornalista Gigi Ghirotti nei suoi reportage fatti in prima persona, in una stanza di ospedale con pigiama e relative pantofole da camera. Lui lì a fare interviste agli altri ammalati, mentre si consumava la sua vita. Un grande esempio di giornalismo che indubbiamente ha meritato il Premio Giovanni Graglia, ma soprattutto ci ha permesso di ricordare l’esempio di un uomo, un collega di grandi qualità umane e professionali. Condividiamo in toto la scelta di un premio meritevole di elogio. Arrivederci dunque al prossimo anno, per vedere chi sarà il premiato di questa ambita e gratificante targa ricordo.

Salvino Cavallaro

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